I piloti del WRC protestano contro il divieto della FIA di imprecare

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I piloti del WRC protestano contro il divieto della FIA di bestemmiare durante il Safari Rally Kenya
Oggi A 11:41
Ultimo aggiornamento A 12:04

    Durante il Safari Rally Kenya, i piloti del Campionato Mondiale Rally hanno inscenato una protesta di alto profilo contro il divieto della FIA di dire parolacce. I piloti si sono rifiutati di rilasciare interviste o hanno parlato solo nella loro lingua madre, per insoddisfazione nei confronti delle sanzioni imposte dalla FIA per linguaggio inappropriato.

    Il motivo della protesta prevista è la recente multa di 10.000 euro che Adrien Fourmaux ha ricevuto dopo il Rally di Svezia. Il pilota francese ha usato un linguaggio inappropriato in un'intervista dopo la gara, che secondo la FIA era contrario alle sue linee guida. Molti piloti hanno giudicato "inaccettabile" la severità della sanzione e hanno espresso la loro insoddisfazione per le nuove regole.

    In collaborazione con la World Rally Drivers' Alliance (WoRDA), i piloti hanno inscenato una protesta mercoledì mattina durante lo shakedown dell'evento. Il leader del campionato mondiale Elfyn Evans e il campione in carica Thierry Neuville hanno scelto di rispondere alle domande dei media solo nella loro lingua madre. Altri piloti, tra cui Fourmaux, non hanno rilasciato alcuna intervista. Il due volte campione del mondo Kalle Rovanperä ha risposto in un'intervista al WRC dopo lo shakedown dicendo: "Purtroppo non sentirete molto parlare di me questo fine settimana, ma se questo è ciò che dobbiamo fare per fare la differenza, lo faremo".

    WoRDA vuole parlare con il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem

    Da quando è stata comminata la multa, diversi piloti e copiloti del WRC hanno unito le forze per formare la World Rally Drivers Alliance (WoRDA), simile alla Grand Prix Drivers Association (GPDA) della Formula 1. Questa nuova alleanza ha pubblicato una lettera di protesta per i piloti del WRC. Questa neonata alleanza ha rilasciato una dichiarazione completa, indirizzata alla FIA, in cui si oppone alle misure adottate dall'organizzazione sportiva per multare i piloti per l'uso di parolacce. La dichiarazione chiede di consultarsi con il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem per trovare una "soluzione urgente" al problema.

    "Siamo tutti d'accordo nel ridurre al minimo la maleducazione al microfono", si legge in una dichiarazione della WoRDA. "Allo stesso tempo, è necessario mantenere una certa libertà di espressione e mantenere vive le emozioni, mentre i piloti non devono temere di essere puniti in alcun modo. Abbiamo chiesto al presidente della FIA di apportare alcune modifiche positive alle regole per aiutarci a raggiungere questo obiettivo".

    "Per le ragioni spiegate nella nostra dichiarazione, è impossibile per noi garantire che noi (piloti e co-piloti) saremo in grado di seguire queste regole in modo perfetto e sistematico. Per questo motivo noi - membri della WoRDA - stiamo prendendo la decisione responsabile di rimanere in silenzio nelle interviste o di rispondere nella nostra lingua madre. Nell'interesse del nostro sport, questa azione è purtroppo necessaria e ci scusiamo con tutti gli appassionati di rally, anche se sappiamo che ci sostengono". Secondo quanto riferito, la FIA non ha ancora avviato trattative con la WoRDA.

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